Paolo Delle Monache

Fragile bellezza. Il titolo della mostra introduce a un argomento fondamentale che cerco di evocare attraverso i miei lavori: la vulnerabilità della bellezza. Da sempre si dice che sarà la bellezza a salvare il mondo, ma credo che oggi si debbano invertire questi ingredienti e iniziare a pensare che sia il mondo a dover salvare la bellezza, a preservarla, a iniziare a riflettere su questo nuovo aspetto che la caratterizza: la sua vulnerabilità.

Nel lavoro che abbiamo realizzato ho cercato proprio di evocare questo.

Alt è una semisfera di architetture in miniatura, una miriade di finestre, di archi e di porte a suggerire l’idea di un paesaggio ‘bello e fragile come un merletto’ con di fronte a se’ una mano che ha l’obiettivo di proteggere e di filtrare tutte le paure e l’ansia che contraddistinguono la vita di ognuno di noi e di proteggere la bellezza.

Il tema della fragilità torna anche da un punto di vista tecnico, laddove un bozzetto estremamente delicato di carta, un delirio di colla e micro-sfoglie di architettura tagliate una per una a mano in cartoncino, doveva trasformarsi in un materiale resistente come il bronzo, l’argento o l’oro.

La fortuna è stata quella di incontrare la VPA che è il luogo in cui la tecnologia, la sapienza e una maestria antica si incontrano e convivono collaborando tutte alla realizzazione della scultura.

Sono particolarmente contento e il risultato è motivo di grande entusiasmo. Sono passato dalla realizzazione di sculture di dimensioni maestose a misure così piccole; ma significa solo cambiare l’obiettivo delle lenti perché tutto quello che era in grande lo si ritrova in piccolo e si scopre un mondo che già si conosceva.

Livio Arzani

L’attività di VPA -Villa Pedemonte Atelier è  basata sulla produzione di gioielli ripetitivi, sebbene con standard qualitativi alti. Questo limita la nostra creatività: la creatività che parte dal disegno non è una cosa che possiamo toccare, mentre la creatività tecnica tende a spegnersi quando, sperimentate le soluzioni migliori, il procedimento diventa standardizzato: si produce mille volte alla qualità migliore possibile sempre lo stesso oggetto.

Per questo motivo la collaborazione con Paolo Delle Monache è stata molto stimolante. La dimensione del pezzo, di circa 30 cm., esce dai confini quotidiani, di solito 4 cm. Inoltre la progettazione ha richiesto la collaborazione tra due professionalità molto diverse: una attualissima legata ai computer e all’uso del laser di taglio metalli; una storica legata al lavoro di imbottitura della lastra fatto interamente a mano.

All’inizio non è stato facile. Abbiamo dovuto superare alcune sfide e ingegnarci, “abbiamo studiato di notte”. Abbiamo cercato di rispettare al massimo la visione dell’artista e abbiamo capito la filosofia dell’oggetto.

Siamo partiti da fotografie del modello in cartone realizzato dall’artista. Le fotografie sono state trasferite su pc, le immagini lavorate con software vettoriali, le casette scontornate una a una, edificio per edificio. E’ stata creata la struttura semisferica usufruendo di un supporto di legno e poi i pezzi, realizzati e cesellati sono stati fissati alla semisfera con il laser. La sfera si compone di novanta pezzi. E’ stato un lavoro difficile ma appassionante!

Tra le tante soddisfazioni: l’artista ci ha concesso di mettere l’immagine della nostra azienda tra le varie chiese e costruzioni che compongono la semisfera. Questo credo sia un bellissimo riconoscimento sia per quello che è stato fatto come produzione orafa sia per tutti coloro che hanno preso parte alla lavorazione.