Angelo Maisto

ANGELO MAISTO

Sono Angelo Maisto e sono un artista visivo di origini napoletane. Il mio percorso è iniziato in maniera molto tradizionale studiando prima al liceo artistico e poi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ma ciò che ha influenzato in modo determinante il mio avvicinamento all’arte è stato il fatto che mio padre lavorava al Museo di Capodimonte. Sono letteralmente cresciuto tra le sale del Museo, tra le incredibili opere della Collezione Farnese e quelle, ancora più incredibili ai miei occhi della Collezione De Ciccio, una raccolta di argenti, porcellane e gioielli di altissimo valore artistico. Queste immagini hanno influenzato tantissimo la mia poetica.

Nelle mie opere, realizzate principalmente mediante due tecniche, l’acquerello e l’assemblaggio di oggetti, confluiscono tutte le mie passioni come l’entomologia, la zoologia, la botanica, l’amore per la pittura di Bosch e l’idea molto poetica dell’ibridazione degli oggetti. Realizzo delle sculture con materiali caduti in disuso che utilizzo per dar vita a dei personaggi dalle forme zoomorfe e antropomorfe. Con l’acquerello dipingo poi delle tavole tassonomiche attraverso le quali racconto tutto il processo creativo che ha portato alla scultura. Con il tempo questo mio mondo fatto di innumerevoli personaggi ha avuto bisogno di una scenografia in cui esprimersi: ho quindi realizzato delle quinte scenografiche dove ho inserito questi personaggi come in una sorta di teatro immaginario in cui le sculture diventato attori. Questo bisogno di dare un contesto ai miei lavori credo venga innanzi tutto dall’essere cresciuto nel Museo di Capodimonte che mi ha fatto maturare l’amore per le cose fatte bene, e poi il desiderio di unire le mie passioni naturalistiche alla storia degli oggetti e alla mia visione di essi. Potremmo definirla diacosmesis, un ‘coordinamento estetico del mondo’.

Quando sono stato invitato a collaborazione con Angry per Fragile Bellezza ho pensato subito di realizzare un paio di orecchini che potessero essere indossati da una donna intesa non solo come corpo, ma come anima ideale. Per dare forma al gioiello sono state due le suggestioni che mi hanno guidato: il tema del gioiello come talismano, che mi ha subito fatto pensare al cornetto napoletano, l’oggetto apotropaico per eccellenza nella mia cultura d’appartenenza, e il mondo marino. Ho quindi creato un orecchino, che è in realtà un pesciolino, partendo dall’assemblaggio di diversi oggetti che fanno parte del mondo marino. Il corpo principale è infatti ottenuto da un galleggiante da pesca. Quando ho mostrato il progetto e il prototipo all’azienda c’è stata subito un’intesa e ci siamo trovati in armonia senza aver bisogno di modificare la nostra poetica. Questo anche perché condividiamo una medesima visione estetica e un comune interesse per la natura. Loro si sono occupati di realizzare con materiali preziosi il fiorellino, la pinna dorsale del pesciolino. Il titolo dell’opera Fiorecchino vuole proprio mettere in luce la natura di questo piccolo oggetto.

Ritengo che sia molto positiva la dinamica di collaborazione che questo progetto innesca tra azienda e artisti. Per l’artista c’è la possibilità di conoscere materiali e processi che esulano dal proprio percorso creativo, per lo meno nel mio caso; poi c’è il valore aggiunto della vicinanza romantica e sentimentale che può nascere tra persone che si occupano di ambiti diversi, ma che hanno in comune la volontà di portare avanti con passione delle idee che partono da un unico grande motore che è quello dell’immaginazione, e infine c’è l’affidarsi. Di solito mi occupo personalmente della creazione e della realizzazione delle mie opere. L’affidarsi rappresenta invece un valore aggiunto di questo progetto; si creano alchimie che portano a superare i confini di cosa ha fatto l’uno e cosa ha fatto l’altro perché si lavora insieme per un progetto comune.

Se penso a Fragile Bellezza mi viene in mente una farfalla dalle ali tanto fragili, quanto belle nella forma e nei colori, con le quali riesce a volare e a vincere la forza di gravità. Per me la farfalla è la metafora della fragile bellezza che è allo stesso tempo forza e delicatezza. Sono due concetti che secondo me non possono essere separati.

Opera

Fiorecchino
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Artista

Angelo Maisto
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Azienda